RISARCIMENTO DI UN DANNO PER ERRORE MEDICO

Il risarcimento del danno a seguito di errore medico: quando di parla di questa spiacevole situazione in cui si viene a trovare un paziente leso ?

risarcimento di un danno per errore medico

In tema di risarcimento da errore medico ospedaliero e di diritto del malato che ha subito un disservizio o un danno, spesso si incontrano difficoltà a capire quali siano effettivamente risarcibili.
Si tratta in effetti di un argomento che coniuga aspetti tecnico-giuridici a situazioni che esulano da tale ambito, e che attengono alla sofferenza fisica, psicologica ed esistenziale che il soggetto vive come conseguenza di un caso di malasanità e errore medico.
Il primo concetto che deve essere chiaro è che il diritto alla liquidazione del danno, di qualunque natura esso sia, non è automatico a seguito del realizzarsi della vicenda fattuale: occorre, infatti, che a seguito di un procedimento il giudice riconosca l’effettivo pregiudizio subito e, con l’aiuto di un consulente tecnico di ufficio, quantifichi tale pregiudizio sia in termini monetari che a livello qualitativo, declinandolo tra le varie voci del danno previste dalla legge. Vi sono sovente anche i casi in sede civile che si chiudono con una mediazione o transazione a favore del paziente leso se la controparte riconosce l’errore in seguito ad una perizia medico legale che evidenzia un palese danno.

Proprio perché non esiste alcun automatismo tra la vicenda concreta e il risarcimento del danno, è molto importante sapere a chi rivolgersi per casi di malasanità: senza l’assistenza di un esperto avvocato per errore medico e malasanità, infatti, le possibilità di ottenere il risarcimento del danno saranno notevolmente inferiori. Inoltre fondamentale la qualità della perizia del medico legale di parte.
Nel caso in cui non si riesca a trovare uno studio legale per malasanità ed errore medico è possibile rivolgersi a una associazione che si occupa di malasanità, che affianca i malati dall’inizio alla fine dell’iter risarcitorio.
Ciò premesso, deve tenersi presente che la principale distinzione tra le tipologie di danno astrattamente risarcibili riguarda il danno patrimoniale e il danno non patrimoniale. Questo due macroaree, a loro volte, sono diversamente declinate in sottocategorie di danno.

Un risarcimento per errore medico può riguardare 2 tipi di danni: uno di natura non patrimoniale quindi danni biologici, esistenziali, morali, oppure danni di natura patrimoniale quali la perdita lavorativa non potendo più svolgere la propria mansione. Altro danno patrimoniale sono le spese mediche da affrontare nel quotidiano od in futuro per curare il proprio stato di salute peggiorato in seguito all’errore sanitario.

Il risarcimento del danno patrimoniale

La prima voce in astratto risarcibile è il risarcimento del danno patrimoniale, che trova il suo fondamento nell’art 1223 c.c., norma da cui gli interpreti hanno tratto la distinzione tra danno emergente e lucro cessante. 
Con la prima voce si fa riferimento a tutte le spese vive che il danneggiato ha dovuto sopportare a seguito dell’errore per malasanità, quindi generalmente si tratta di spese per esami, accertamenti diagnostici, visite mediche specialistiche e quant’altro.
Con l’espressione lucro cessante, invece, si intende il mancato guadagno, ossia le occasioni mancate in termini professionali e esistenziali a causa del pregiudizio subito dal danneggiato. In particolare, la species di danno più rilevante per quanto riguarda il lucro cessante è quella inerente all’incapacità lavorativa, che si riferisce all’incapacità del soggetto danneggiato di continuare il proprio lavoro con la conseguente perdita in termini economici.
In ambito di tutela del malato, il risarcimento del danno patrimoniale è sicuramente più agevole e lineare sia dal punto di vista del riconoscimento giudiziale sia in termini di quantificazione. Si tratta infatti di un danno il cui valore è direttamente suscettibile di valutazione economica, quindi una volta provato l’effettivo nesso causale tra le spese sostenute (o le mancate retribuzioni in caso di incapacità lavorativa) e le perdite subite con il danno da malasanità, tali voci di danno saranno già quantificate in termini economici e non sarà necessaria alcuna conversione.

Il risarcimento del danno non patrimoniale 

La questione è un po’ più complessa in riferimento alla categoria del danno non patrimoniale, perché in questo caso il pregiudizio subito dal danneggiato non è ancorato, in via diretta, a un valore economico e sono dunque necessari dei passaggi ulteriori in capo al giudice e al consulente tecnico.
Dal punto di vista della tutela dei diritti dei malati lesi, il danno non patrimoniale è legato a tutti quei pregiudizi di ordine biologico psicologico, morale, esistenziale che ha subito il malato a seguito di un errore medico.
Tra le voci più importanti che compongono il danno non patrimoniale spicca il danno biologico, che si riferisce all’invalidità fisica, permanente e temporanea, dovuta all’errore medico. 
Il danno esistenziale allude, invece al radicale cambiamento delle abitudini di vita, alle rinuncia alla propria quotidianità e all’impossibilità di vivere una vita pienamente soddisfacente a seguito dell’incidente o dell’errore medico.

Un’altra specificazione del danno non patrimoniale è il danno morale, che si concentra esclusivamente sulle sofferenze interiori, sulle ripercussioni a livello psicologico che il danneggiato patisce a seguito della vicenda oggetto della controversia.
E’ importante aggiungere che il danno esistenziale e il danno morale possono riguardare non soltanto il danneggiato ma anche i familiari dello stesso: questo sia in caso di morte del danneggiato, sia in caso di un grave handicap dello stesso.
A titolo di esempio, si può fare riferimento ai genitori che sono costretti a convivere con la perdita o una grave menomazione di un figlio, rimasto offeso a seguito di un’operazione chirurgica.
Tutte queste voci di danno devono essere enucleate e valutate dal giudice in sede processuale, sulla base del materiale probatorio prodotto dalle parti e con l’ausilio fondamentale del consulente tecnico soprattutto per quanto riguarda il danno biologico.
Per facilitare la liquidazione dei danni accertati e la loro conversioni in termini monetari, vengono in ausilio le tabelle di Roma e le tabelle di Milano in base alla percentuale di danno biologico in relazione all’età del danneggiato.

La morte di un parente per un errore medico cosa può portare a livello psicologico nei parenti?
La morte di un parente a causa di un errore medico può portare una serie di emozioni negative nei parenti, come la rabbia, la frustrazione, la tristezza, la depressione, la paura e la confusione. Può anche creare sentimenti di rabbia e risentimento nei confronti del medico e può portare alla ricerca di risposte che spesso non possono essere trovate. I parenti possono anche sperimentare sentimenti di solitudine, perdita e confusione su come andare avanti. Inoltre, può essere difficile sperimentare l’accettazione della situazione e può portare a problemi a lungo termine come l’ansia e la depressione.
Se per una poco attenta assistenza da parte di infermieri e medici dopo l’operazione un soggetto peggiora il proprio stato di salute che tipo di responsabilità ci sono?
Prima di tutto bisogna capire se vi è stata negligenza da parte di infermieri e dottori nel curare e dare assistenza post operatoria; ad es errati farmaci, cure non adeguate, monitoraggio non attento che porti però ad una danno fisico a vita o temporaneo. Ogni caso post operatorio presenta differenti cure quindi ogni cura al paziente dovrà essere valutata e non creare un danno altrimenti i sanitari dovranno risponderne a livello legale.

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