PARTO DISTOCICO

Le conseguenze di un danno da parto distocico, che può subire il neonato,  durante la fase di nascita sono diversi e la posizione che assume il feto al termine della gestazione risulterà fondamentale. L’insorgenza di una anomalia o complicanza nello svolgimento del parto a causa di una mal presentazione o mal posizione cosi detta Distocia (scorretta gestione) può provocare al feto gravi danni risarcibili in seguito per  danno da malasanità.

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PARTO DISTOCICO : POSIZIONI FETO

 

Risulta di grande importanza trattare questo argomento in quanto i casi di mal posizionamento e di mal presentazione del feto sono tutt’altro che rari. Basti dire che l’incidenza della presentazione podalica del feto è pari al 25% delle gravidanze a meno di 28 settimane di gestazione, al 7% delle gravidanze a 32 settimane di gestazione e dal 3% al 4% delle gravidanze a termine.


La presentazione normale del feto è la “presentazione cefalica”  in cui la parte del corpo che si immette nel canale del parto è la testa, che dovrà posizionarsi posteriormente (verso il dorso della madre).
Tutte le altre presentazioni sono considerate malpresentazioni, che si verificano in circa il 5% dei parti e che possono portare ad anomalie del parto e all’aumento del rischio per la madre o per il feto.
Infatti, se il feto si trova in una malpresentazione, non solo il travaglio e il parto risultano più difficili tanto che il parto naturale può essere impraticabile, ma l’anomala presentazione podalica del feto durante il parto può complicare circa il 3-4 % delle gravidanze.
Pertanto, è necessario conoscere quali sono le presentazioni atipiche che può assumere il feto: presentazioni cefaliche anomale, presentazione di spalla, presentazioni podaliche.
Nelle presentazioni cefaliche anomale, la parte del feto che per prima risulta visibile può essere: il bregma (c.d. fontanella), la fronte,la faccia.

Nella presentazione obliqua o trasversa (c.d. presentazione di spalla – Figura n. 2), la parte del feto che per prima risulta visibile è la spalla. L’incidenza della distocia di spalla varia dallo 0,15% all’1,7% di tutti i parti vaginali.
Le lesioni alla nascita legate a distocia di spalla includono la frattura dell’omero o della clavicola e le lesioni nervose del plesso brachiale (paralisi di Erb). Le fratture dell’omero e della clavicola generalmente guariscono senza residuati e la maggior parte delle lesioni al plesso brachiale si risolvono con deficit neurologici minimi o nulli rilevabili durante il periodo neonatale. Tuttavia, circa il 10% dei casi di paralisi di Erb non si risolve, con grave danno permanente.
I casi più gravi di distocia di spalla possono portare a encefalopatia ipossico-ischemica e possibilmente la morte del feto.

Nelle presentazioni podaliche, il feto presenta la parte inferiore del corpo rivolta verso il canale del parto: 1. Podalico franco (entrambe le anche flesse ed entrambe le ginocchia estese), 2. Podalico completo (ginocchia e anche flesse), 3. Podalico incompleto (una o entrambe le anche estese).

Appare evidente, pertanto, quanto sia essenziale conoscere i rischi che corre il feto durante un parto podalico.
La compressione e il prolasso del cordone ombelicale possono essere associati al parto podalico, in particolare nelle presentazioni complete (5%) e incomplete (15%).
La compressione del cordone prolassato può verificarsi durante le contrazioni uterine, causando decelerazioni variabili da moderata a grave nella frequenza cardiaca fetale e portando ad anossia o morte fetale. Se viene tentato il parto vaginale, in questi casi è obbligatorio il monitoraggio elettronico continuo durante il travaglio per rilevare pericolose decelerazioni nel ritmo cardiaco. Se si verificano, è necessario eseguire un parto cesareo immediato.
In caso di presentazione podalica, l’incidenza di lesioni alla nascita durante il parto vaginale è del 6,7%, 13 volte quella delle presentazioni cefaliche (0,51%).

I tipi di lesioni perinatali riportate nel parto podalico possono essere molto gravi, comprendendo emorragie cerebrali, lesioni del midollo spinale, paralisi del plesso brachiale, frattura delle ossa lunghe e rottura dei muscoli sternocleidomastoidei. Inoltre, il parto podalico vaginale è la principale causa di lesioni alle ghiandole surrenali del feto, al fegato, all’ano, ai genitali, alla colonna vertebrale, all’articolazione dell’anca, al nervo sciatico e alla muscolatura delle braccia, delle gambe e della schiena.


Ulteriori informazioni sul parto, sulla gravidanza e sul parto distocico sono trovabili su questi siti dedicati alla materia:

PARTO 

DISTOCIA

PARTO DISTOCICO

GRAVIDANZA

LE FASI DEL PARTO


 

Esempio di risarcimento danni per malasanità ed errore ginecologico durante il parto purtroppo se ne sono avuti diversi in questi anni vediamo ad esempio quello accaduto a Rimini in cui il bimbo è rimasto disabile per ritardi nell’induzione al parto.Il tutto ha portato ad un necessario riconoscimento di denaro per poter almeno dare una prospettiva di vita migliore al bimbo ed alla famiglia.Rimini bimbo disabile per errore durante parto.

Gli errori ginecologici posso accadere come nel caso di Milano nel 2007 in cui il neonato nasceva con una lesione del plesso brachiale ed altre grosse problematiche dovute ad errate manovre durante il parto; il tutto portò ad un risarcimento da parte del ginecologo alla famiglia per quasi mezzo milione di euro. Risarcimento danni ginecologa a Milano  Ginecologo condannata danni Milano