RISARCIMENTO DANNO DA PARTO
Malasanità Parto:
Quando si può parlare di malasanità in sala parto, quali sono i casi più diffusi e come potersi tutelare legalmente ottenendo un risarcimento danni?
Di fronte alla gioia ed alla felicità che contorna la nascita di un figlio, spesso molte coppie vedono sprofondare tutto questo periodo magico in un epilogo tragico. Può succedere, per vari motivi naturali,complicanze o per errore medico e malasanità che il concepimento vada incontro a problematiche che ne implichino l’aborto.Allo stesso modo una malattia della madre si può evolvere verso uno stato di gravità tale da condurre sia all’aborto del nascituro sia alla morte della stessa gestante. Puo’ inoltre accadere che nel corso delle varie procedure di gestione e monitoraggio della gravidanza alcune di queste possano causare erroneamente dei danni tali da inficiare sulla vitalità del feto che andranno poi risarciti come danno da parto. Possibile inoltre che, durante le fasi di gestione del parto, delle condotte ostetrico ginecologiche inadeguate, vuoi per tempistica, vuoi per modalità di azione, vadano a provocare dei danni al neonato, cosi importanti, da portare deficit permanenti che ne condizioneranno l’intera vita, con quadri di invalidità da lievi e medio-gravi, fino alla possibile morte;tali situazioni sono meritevoli di una valutazione medico legale e se riconosciuta una responsabilità medica, porteranno ad un risarcimento per malasanità da parto per i famigliari della parte lesa.
In ciascuna della fasi suddette, a configurare un quadro di errore medico ostetrico – ginecologico, possono evidenziarsi delle condizione implicanti problematiche sia per madre sia per il nascituro.
Esempi di errori in ginecologia con danno alla paziente ?
1 Somministrazione di farmaci non appropriati o inappropriata gestione delle gravidanze a rischio.
2 Esecuzione di procedure chirurgiche che non rispettano le procedure standard.
3 Errore diagnostico che comporta un trattamento inadeguato o non necessario.
4 Non riconoscere un’infezione o una malattia sessualmente trasmissibile.
5 Errore nell’identificare o nell’eseguire una procedura chirurgica (taglio cesareo)
6 Non riesaminare una paziente dopo una procedura chirurgica (taglio cesareo)
7 Errore nell’interpretazione di dati di imaging.
8 Non prendere in considerazione l’anamnesi della paziente o non raccogliere dati corretti.
9 Errori nella gestione dei sintomi o nella diagnosi di una malattia o condizione.
Errori e diligenza da tenere in sala parto :
1. In sala parto l’ostetrica e l’equipe di assistenza devono essere preparati in modo adeguato per gestire eventuali emergenze.
2. Prescrizione di farmaci non appropriati: gli operatori sanitari devono essere ben informati sulle linee guida mediche e sui farmaci da somministrare durante il travaglio.
3. Monitoraggio improprio: La frequenza cardiaca e la pressione sanguigna del bambino devono essere monitorati regolarmente durante il travaglio.
4. Trascurare i sintomi della madre: durante il travaglio, le condizioni della madre devono essere monitorate con attenzione.
5. Ignorare la storia medica della madre: le condizioni mediche preesistenti della madre devono essere prese in considerazione per prevenire problemi di grave entità.
Per la madre si possono evidenziare risarcimenti danni da parto nelle seguenti condizioni:
Anestesia nel travaglio da parto (partoanalgesia, analgesia epidurale): problematiche neurologiche sensitivo-motorie (nevriti, paralisi), o di carattere infettivologico, o di risposta immunitaria anafilattoide verso i farmaci utilizzati.Depressione post – partum: ripercussione psicologica della madre nell’immediato post parto,legata allo sconvolgimento emotivo,di cui una sua cronicizzazione a configurare un vero e proprio stato patologico, con deflessione del tono dell’umore.
Altro danno da parto che puo’ accadere in ospedale è una emorragia massiva da parto che può comportare interventi invasivi quali isterectomia (la rimozione di utero), sino alla morte della madre.
Risarcimento malasanità per danno da parto in seguito ad Infezioni in gravidanza: il monitoraggi su possibili infezioni è uno dei casi target della gestione ginecologica. Viene infatti screenato il cosiddetto complesso TORCH. L’eventuale insorgenza di infezioni comporta delle ripercussioni inversamente proporzionali all’epoca gestazionale di contrazione. (es. toxoplasmosi contratta precocemente in gravidanza: nascita prematura, aborto e/o morte del feto)
Altro danno possibile durante la gravidanza per la madre è l’ induzione del travaglio: errori farmacologici per dosaggio, scelta o reazioni avverse che porteranno a dei danni permanenti o mortali.
Monitoraggio fetale intrapartum: ci si riferisce alla visita ostetrica periodica, alla cardiotocografia ed eventuale controllo ecografico per valutare la presentazione del feto. Ciò che si può e deve individuare sono gli stati di sofferenza fetale. Possibili cause di un tracciato irregolare possono essere: distacco placenta, rottura utero, sproporzione cefalo pelvica, alterazioni liquido amniotico tutti passaggi a cui il medico dovrà dare massima attenzione per evitare danni da parto che porteranno a successive azioni legali per malasanità.
Una problematica per la madre è la rottura prematura delle membrane: trattasi della rottura delle membrane corioamniotiche che avvolgono e proteggono il feto in un momento precedente all’instaurazione del travaglio di parto. Si parla di PROM quando ciò avviene dopo la 37° settimana di gestazione, e comunque a termine senza rischi di prematurità fetale; PPROM, quando ciò avviene dalla 24° alla 37° settimana di gestazione, ed in tal caso possono verificarsi seri problemi di prematurità fetale.
Inoltre abbiamo la Eclampsia, grave patologia della gravidanza caratterizzata da convulsioni e che può comportare morte fetale, ed a volte anche materna. Rappresenta la complicanza più temibile della preeclampsia, e di per sé una urgenza ginecologica.
Per quanto riguarda i danni durante il parto nel taglio cesareo si tratta dell’estrazione fetale per via chirurgica transaddominale. E’ indicato nei casi di distocia o difficoltà nella progressione del travaglio di parto, presentazione podalica, negli stati di sofferenza fetale o di pregresso taglio cesareo, nella macrosomia, nel ritardo di crescita intrauterino, nelle malformazioni del sistema nervoso centrale, nella sindrome emolitica neonatale, nel polidramnios, nella placenta previa e nelle patologie del funicolo.
Infine nel Puerperio, viene indicato cosi il periodo successivo al parto, durante il quale avviene la montata lattea, la contrazione uterina con perdite ematiche fisiologiche nelle prime due settimane e la necessità di un attento monitoraggio nel caso di problematiche che potrebbero portare a danni importanti e risarcimenti per vie legali in caso sia accertato un errore ginecologico.
Per quanto riguarda i danni da parto e malasanità a cui può andare incontro il neonato si hanno nelle seguenti condizioni:
Paralisi cerebrale infantile: si tratta di un insulto cerebrale verificatosi nel corso del parto o nelle sue immediatezze. Va da sé comprendere come la presenza di un neonatologo nell’equipe medica che assiste al parto sia fondamentale e dirimente.
Parto prematuro (parto pre termine): si concretizza con l’espletamento del parto in epoca precoce rispetto alla totale maturità fetale. Il suo manifestarsi espone a dei rischi anche importanti quali – sindrome del distress (Respiratory Distress Sindrome), infezioni, retinopatia, emorragia ventricolare e danni cerebrali; tutte situazioni da monitorare onde evitare errori da parto che porterebbero gravi conseguenze al nascituro – neonato.
Placenta: organo svolgente funzioni di interfaccia tra la madre ed il feto, fondamentale per l’apporto di nutrienti e ossigeno necessari per lo sviluppo fetale. Problematiche a carico di tale organo possono comportare seri problemi a carico del nascituro e della stessa gestante che potrebbero portare ad un danno da parto e malasanità. Tra le condizioni patologiche si ricorda la placenta accreta (impianto nel miometrio con impedimento al corretto distacco post-partum detto secondamento, con relativi rischi infettivi), placenta previa (inserimento totale o parziale a livello dell’orifizio uterino interno, condizione per la quale vi è indicazione esclusiva al parto cesareo), distacco intempestivo di placenta (distacco placentare in corso di gravidanza con altissimo rischio di morte fetale e necessità di intervento immediato, nonché rischio di emorragia materna massiva con eventuale necessita di asportare l’utero).
Complicanze per Diabete gestazionale: patologia a carico del controllo glicemico che insorge a seguito delle modificazioni legate alla gravidanza. Un suo ritardo diagnostico può comportare seri rischi a carico della gestante verso una stabilizzazione della patologia anche a parto effettuato, nonché di possibile coma iperglicemico. Sullo sviluppo fetale invece, le alterazioni della quantità di glucosio presente nel sangue possono inficiare sia sullo sviluppo in senso macrosomico, che indurre iperinsulinemia fetale implicante una situazione di ipoglicemia neonatale.Tutte situazione che se presentano mancanze o negligenze mediche causando un danno a neonato o madre sono meritevoli di un risarcimento danno da malasanità durante il parto.
Malasanità e Malformazione del feto: rientrano in questa fattispecie tutte le problematiche genetiche implicanti sviluppo improprio di organi o interi distretti corporei, sindromi varie e agenesia; nel solo periodo 2011-2015, EUROCAT (ente europeo specializzato su questo ambito medico) dichiara 46532 casi di anomalie genetiche di cui solo il 39.1% diagnosticato prima della nascita. Una corretta gestione della gravidanza deve individuare anche per tempo l’eventuale presenza di queste condizioni, sia per offrire una possibilità di scelta si genitori che per evitare di sottoporre la gestante a inutili rischi biologici. La Sindrome di Down è una di quelle problematiche su cui maggiormente vi sono capacità diagnostiche precoci.
Quali sono quindi i principali errori – pericoli durante il parto ?
1. Emorragia postpartum: è una complicazione comune del parto, che può essere causata da un taglio cesareo, da lacrime uterine o da una bassa pressione sanguigna materna.
2. Shock materno: si può verificare durante il parto, a causa di una perdita di sangue, di un’infezione o di un trauma.
3. Distocia di spalla: può verificarsi quando una spalla del bambino è bloccata nella pelvi materna durante il parto.
4. Distocia di braccio: si verifica quando uno o entrambi i bracci del bambino sono bloccati nella pelvi materna.
5. Infezioni del tratto urinario: si possono verificare infezioni durante il parto, specialmente se la madre ha avuto un taglio cesareo.
6. Asfissia fetale: può verificarsi durante il parto e può essere causata da un’ostruzione del tratto respiratorio del bambino.
7. Prolasso della placenta: si verifica quando la placenta si sposta dalla sua posizione normale nell’utero e può essere pericoloso per il bambino e la madre.
8. Pre-eclampsia: una condizione grave che può presentarsi durante la gravidanza e comporta una pressione sanguigna elevata e proteine nelle urine.
Morte della madre durante il parto?
Per evitare un taglio cesareo, due ginecologhe hanno optato per una tecnica poco in uso la ventosa ostetrica in cui è sospetto un errore medico nell’esecuzione è infatti sotto esame per capire se fosse un caso di malasanità vista l’emorragia interna che ha portato al decesso della madre risparmiando il bambino. Il fatto accade a Milano all’Ospedale San Paolo per la parte iniziale. Poi un urgente trasferimento all’Humanitas per le condizioni disperate della partoriente che non riesce a salvarsi. Indagate le due ginecologhe, dopo la denuncia dei famigliari per approfondire un probabile errore medico e conseguente danno da malasanità a Milano per errore ginecologico. Morte durante parto malasanità Milano 2017 notizia malasanità ansa Inchiesta sanitaria nel settore farmaceutico a Parma. L’indagine ha poi coinvolto un gruppo di medici che ha visto l’arresto di 18 persone nel settore farmaceutico e l’interesse della magistratura per altre 75 persone indagate.
Cosa si intende per mancata o errata diagnosi prenatale? Quali conseguenze può portare ?
La mancata o errata diagnosi prenatale è un errore medico che comporta una diagnosi insufficiente o errata dello stato di salute del feto durante la gravidanza. Può verificarsi a causa di una negligenza del medico, di un errore nell’interpretazione di una diagnosi o di una diagnosi non adeguata. Le conseguenze della mancata o errata diagnosi prenatale possono essere gravi e comprendono: complicazioni mediche gravi per il feto, sottostima delle possibilità di sopravvivenza del feto. La diagnosi prenatale si riferisce a una serie di test e procedure medico-genetiche che vengono eseguite durante la gravidanza per identificare eventuali problemi o anomalie nel feto in via di sviluppo. Lo scopo principale della diagnosi prenatale è quello di fornire informazioni ai futuri genitori sulla salute del loro bambino non ancora nato, così da consentire loro di prendere decisioni informate riguardo alla gestione della gravidanza, all’eventuale terapia, o alla scelta di interrompere la gravidanza.
La diagnosi prenatale è particolarmente importante in caso di rischio di malattie genetiche o di problemi cromosomici, ma può essere utile anche per monitorare la salute generale del feto e identificare eventuali problemi di salute come cardiopatie o difetti di sviluppo degli organi.
Errori nella diagnosi prenatale ?
Purtroppo, come in qualsiasi campo della medicina, gli errori possono verificarsi anche nella diagnosi prenatale. Questi possono essere causati da molte ragioni, tra cui:
Errore umano: il personale medico può commettere errori di interpretazione dei risultati dei test o di valutazione delle immagini ecografiche.
Limitazioni tecniche: alcune tecniche diagnostiche hanno limitazioni intrinseche, ad esempio la villocentesi e l’amniocentesi possono causare un rischio di aborto spontaneo o altre complicanze.
Rischi legati alla gravidanza: alcune complicazioni della gravidanza, come la placenta previa o il posizionamento del feto, possono rendere difficile l’effettuazione di alcuni test.
Problemi con i campioni: i campioni di tessuti fetali prelevati possono essere di scarsa qualità o possono essere contaminati, portando a risultati errati.
Problemi di comunicazione: il personale medico potrebbe non essere in grado di comunicare correttamente i risultati dei test o le implicazioni delle diagnosi ai futuri genitori.
Variazioni genetiche rare: alcune malattie genetiche sono rare e possono essere difficili da identificare con precisione.
È importante sottolineare che, purtroppo, non tutti i problemi del feto possono essere identificati con la diagnosi prenatale e che l’accuratezza dei test può variare in base alla tecnica utilizzata e alle condizioni individuali della gestante. Pertanto, la diagnosi prenatale dovrebbe essere sempre considerata come un’indicazione, piuttosto che una diagnosi definitiva.
Come agire in caso di malasanità e danno medico nel reparto di ginecologia se un bimbo neonato è deceduto per asfissia neonatale oppure se si hanno conseguenze di danno celebrale del nascituro durante il parto ? Un caso che ha fatto discutere i giornali è stato quello vicino a Bari nel reparto di ostetricia, un gruppo di medici che si protrae in una discussione ai fini di usare una sala chirurgica per un urgente parto cesareo. Questo è il contesto che apre la porta a un caso di vergognosa malasanità. I fatti:partoriente che, per complicazioni, doveva essere sottoposta urgentemente a un parto cesareo. Tutte le sale parto erano occupate e il ginecologo chiedeva di poter usare una sala del vicino reparto di chirurgia generale. Purtroppo tale sala doveva già ospitare un altrettanto urgente intervento. Conseguente lite tra medici primari e anestesisti. Passa più di un’ora prima del cesareo e il ritardo, per colpa della discussione tra medici, è letale alla neonata. Deceduta per asfissia la nascitura è la situazione finale che ha portato ora a chiedere se sia il caso di ottenere un risarcimento danni da malasanità per il protrarsi del cordone ombelicale stretto intorno al collo che ha portato al decesso della neonata. Sulla vicenda la procura di Bari indaga 5 medici che nel caso fossero confermati i fatti dovranno rispondere di un risarcimento danni malasanità e colpa medica ai famigliari. malasanità Bari asfissia neonatale e decesso
Le distocie e le difficoltà di passaggio nel canale del parto legata a problematiche meccaniche o dinamiche per le quali è fondamentale uno studio pre-parto per poter scegliere il corretto approccio o l’eventuale indicazione per un cesareo onde evitare danni medici ginecologici e malasanità quali distocia fetale (macrosomia e anasarca), distocia di spalla, distocie del canale del parto, distocie del canale osseo, distocie del canale molle (malformazioni uterine e malformazioni vaginali), e di anomalie di presentazione (presentazione cefalica: presentazione podalica, presentazione di bregma, presentazione di fronte)
Altre situazioni di forte criticità e pericoli di danni da parto e malasanità è l’asfissia perinatale e encefalopatia ipossico ischemica: si tratta della mancanza di ossigenazione del nascituro, legata ad un eccessivo tempo di latenza tra la sua fuoriuscita dall’utero materno e l’avvio della propria respirazione autonoma in aria ambiente. Questa situazione se non prontamente individuata e correttamente trattata, può comportare danni cerebrali permanenti sul nascituro. Altre possibili cause possono essere dei problemi a carico degli annessi (cordone ombelicale o placenta), delle condizioni patologiche in corso di gravidanza come diabete gestazionale, ipertensione, emorragie, o carenza di liquido amniotico.
In merito a quanto sinora descritto, è pur vero che lo shock emotivo che come un fulmine cade a condizionare la coppia interessata, possa di per sé distogliere i mancati mamma e papà dal poter esaminare e valutare quanto successo con un approccio minimamente lucido e razionale. Tuttavia proprio per dar senso alle cose, poter dar risposta a quei perché che rischiano di condizionare l’intera vita futura, nonché render onore al proprio mancato figlio, è il caso di far indagare gli esperti sul campo su quanto successo, ricostruendo cosi la verità su quanto avvenuto tramite un medico legale specialista di ginecologia che valuti un eventuale danno da parto per malasanità. Quanto detto a maggior ragione quando sfortunatamente, oltre all’aborto o alla morte del nascituro, segue o concomita il decesso della madre. Il compito degli avvocati e dei medici legali è proprio quella di supportare e tutelare i diritti di chi subisce dei danni biologici da parto per malasanità. Il proposito in tal caso è quello di far chiarezza su quanto successo e far riconoscere, a fronte di una invalidità insanabile o di una sopravvenuta morte, almeno un qualsivoglia ristoro, doveroso e minimamente utile a render onore e rispetto verso chi, a fronte di una speranza di cure, si è ritrovato ulteriori patimenti.
Tutto ciò a maggior ragione se si tratta di errori medici in ambito ostetrico – ginecologico, in cui siamo di fronte alla gestione e al trattamento della venuta al mondo di un nuovo individuo, e del coronamento di quelle pulsioni positive, quelle emozioni e quei sogni della coppia interessata nel percorso di gravidanza. Va da sé comprendere come ipotesi di malpractice sanitaria in questo campo, con il sopraggiungere di invalidità permanenti o peggio aborto e/o morte della gestante siano a maggior ragione meritevoli di indagine e ricostruzione della verità su quanto avvenuto e denunciato come malasanità da parte della famiglia che vuole approfondire la cosa. Ciò al fine di una doverosa individuazione delle responsabilità da parte dei protagonisti dei fatti, quindi le strutture e gli esercenti delle professioni sanitarie interessati, con il riconoscimento del dovuto risarcimento per danno ginecologico in seguito a malasanità.
Il tutto per difendere e tutelare i diritti della madre e del neonato durante il parto in 50 città Italiane da Milano a Palermo passando per Torino Monza Bologna Roma Napoli ed Isole (Messina Catania e in Sardegna a Cagliari).
Un esempio recente è il presunto caso di malasanità in cui un neonato e morto 1 ora dopo il parto. La Procura di Cosenza ha disposto che venga fatta immediatamente una autopsia sul neonato per capire cosa sia accaduto nei 60 minuti successivi al parto.
La cronaca di Cosenza ha subito riportato la storia sui giornali locali per capire quale tipo di motivazione verrà data dal medico legale incaricato della perizia riguardo alla morte post parto all’Ospedale Annunziata di Cosenza.
Sempre a Cosenza un caso di malasanità in cui i famigliari ricevono 1.700.000 EUR (sentenza del Tribunale di Cosenza) in seguito ad una condanna per errore sanitario; i medici durante il parto purtroppo hanno creato un danno al neonato rimasto tetraplegico. In particolare si parla di paralisi cerebrale infantile, un danno gravissimo. (Fonte Strettoweb )
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