Malasanità Monza

I casi di malasanità a Monza che vengono riportati sui quotidiani locali negli ultimi anni sembrano essere in aumento. Questo trend in crescita esponenziale, confermato dalla Commissione parlamentare d’inchiesta sugli errori in campo sanitario, rivela cifre alte in tutta Italia. In 4 anni sono stati più di 500 i casi di negligenza medica denunciati. A questi dati corrisponde una notevole confusione se pensiamo che, secondo il quotidiano La Repubblica, sono ben 300.000 le cause pendenti relative a casi di presunti errori medici.


  BRIANZAPIU’ dedica un articolo a Risarcimento Salute (10/2019)

Malasanità : a chi rivolgersi in Monza e Brianza? malasanità Monza

malasanità Monza


Risarcimento Salute su RAI 1 alla trasmissione

  “STORIE ITALIANE” con il  legale di Monza, Scaccabarozzi Andrea per un caso che lamenta giustizia in seguito allo scandalo sulle protesi (aprile / 2018)

avvocato Monza Andrea Scaccabarozzi
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(Vedi la Diretta TV Rai 1 )


Per chiarire ogni dubbio ai pazienti che volessero affrontare un risarcimento danno da malasanità a Monza, dobbiamo partire dalle fondamenta del problema ovvero chiarire che cosa si intende per errore medico e per colpa medica.
Il dottore al quale ci si rivolge non ha l’obbligo di guarire ma quello di utilizzare tutti i mezzi a sua disposizione per raggiungere questo obiettivo. In parole povere, il medico ha un obbligo non di risultato ma di mezzi. La condotta di un operatore sanitario viene ritenuta negligente quando questi omette di intraprendere un’azione appropriata, fornisce un trattamento inadeguato o magari somministra un farmaco dannoso, provocando in questo modo danni, lesioni o, nei casi più gravi, la morte di un paziente.Ma come ci si difende da una caso di malasanità a Monza?
Riuscire a districarsi tra le maglie della giurisprudenza, tra la necessità di produrre i documenti necessari e rivolgersi agli interlocutori più indicati non è sempre semplice. Per questi motivi è necessario affidarsi a legali che seguono spesso casi di malasanità a Monza e Brianza;  in base a dove sia più comodo per l’utente è importante incontrare l’avvocato almeno per un primo parere non vincolante ma in grado di rivelare se esistono gli estremi per parlare di malasanità.

Rivolgersi a uno studio legale della propria città, in questo caso Monza, è fondamentale per evitare che documenti preziosi e personali come la cartella clinica vengano inviati in altre sedi non competenti.

A Monza ci sono ottime strutture ospedaliere e tra le più importanti ricordiamo:

San Gerardo

Il San Gerardo di Monza è il quarto ospedale più grande di tutta la Lombardia. Vero e proprio punto di riferimento in Italia così come in Europa per le specializzazioni mediche, è rinomato per alcuni reparti eccellenti. Questi sono l’ematologia pediatrica, la chirurgia dell’intestino, il trattamento dei tumori ginecologici e il trapianto del midollo e delle cornee, con la famosa Banca degli Occhi per la conservazione delle cornee destinate al trapianto.

Policlinico

Il Policlinico di Monza è una struttura sanitaria lombarda ad alta specializzazione, dotata di apparecchiature di ultima generazione per la diagnosi e la cura del paziente. È l’ospedale che effettua, in tutta Europa, la maggior parte degli interventi relativi alla cardiomiopatia ipertrofica. Ricordiamo anche il reparto dedicato alla chirurgia dell’obesità, alla medicina metabolica, allo studio e alla cura dei disturbi della tiroide.

Istituti Clinici ZucchiLa Clinica Zucchi di Monza è una struttura sanitaria specializzata nella chirurgia protesica e nella traumatologia dello sport. È uno dei centri italiani di riferimento per la procreazione medicalmente assistita nonché per le patologie chirurgiche della parete addominale. Nella sede storica di Monza e nei presidi di Carate Brianza e Brugherio si trovano i centri specializzati nella cura dell’ernia e delle malattie pelviche oltre a fornire esami e visite quotidiane.

Nel resto della Brianza e quindi nelle zona limitrofe di Monza troviamo una serie di ottime strutture ospedaliere. L’Ospedale di Vimercate, ad esempio, è rinomato per il reparto di pediatria e per la specializzazione in risonanza magnetica nucleare. L’ospedale di Seregno invece è un punto di riferimento per la radiologia con indirizzo senologico mentre l’Istituto di Ricovero e Cura di Lissone è noto per la medicina riabilitativa neuromotoria e per la gestione delle malattie croniche. Infine, ultimo ma non per importanza, l’ospedale di Desio, specializzato in cardiologia, chirurgia generale e d’urgenza.

VEDIAMO ALCUNI CASI DI MALASANITA’ A MONZA E BRIANZA: 

La presenza di centri d’eccellenza però non risparmia il cittadino da casi di malasanità a Monza,Vimercate,Desio,Lissone e Seregno; le cronache degli ultimi anni infatti ci hanno dimostrato come purtroppo la negligenza medica e l’errore sono sempre in agguato.

Si può morire per un semplice caso di omonimia? È quello che è successo a una anziana donna deceduta a Vimercate nel settembre scorso. La sfortunata paziente, doveva sottoporsi a uno degli interventi più comuni per le persone anziane, ovvero quello al femore. Ebbene, al momento della trasfusione, le è stata somministrata la sacca di plasma sbagliato, destinato a una sua omonima. Avere lo stesso cognome di un’altra paziente le è costato la vita. Il medico di turno e l’infermiera sono indagati dalla procura di Monza per omicidio colposo in seguito alla colpa medica nel problema dello scambio di sacche di sangue non corretto.

Possibile caso di malasanità su cui sta indagando la procura di Monza per lesioni gravi che hanno portato alla nascita di un bimbo  paralizzato per errore durante il parto. Nella vicenda sono ora inquisiti 5 medici del reparto di ginecologia a Monza per valutare se ci sia stato un errore medico. In particolare l’accusa di malasanità si rivolge all’anestesista e al pediatra perché il neonato era rimasto senza ossigeno per vari minuti subito dopo il parto nell’ ospedale di Monza. Questo grave ritardo è alla base dell’inchiesta per il danno medico di cui l’avvocato chiede il risarcimento a favore dei familiari e del bimbo stesso ora costretto sulla sedia a rotelle per presunta malasanità a Monza. La storia è balzata alla cronaca di vari giornali della provincia di Monza e Brianza.

Nel 2010 un intervento di routine per l’ernia iatale è costato a un lucidatore di mobili brianzolo la perforazione di un rene e della parete dell’aorta. Il caso ha dell’incredibile in quanto l’operazione che all’inizio doveva essere effettuata in laparoscopia, in corso d’opera diventa un vero e proprio intervento tradizionale in quanto il chirurgo si accorge di una copiosa perdita di sangue dal rene. La causa era da imputare a una malformazione congenita che affliggeva il paziente ma anche alla perforazione del rene e dell’aorta renale. In sede di giudizio è stato disposta dal giudice un risarcimento di oltre 150 mila euro al paziente.

Altro caso di possibile malasanità a Monza riguarda un neonato colpito da paralisi infantile a causa di un errore medico lamentato dai parenti. I fatti risalgono al 2014, quando durante il travaglio iniziano i primi segni di una marcata sofferenza fetale, causata da una privazione d’ossigeno. I medici pare non se ne siano accorti ed il parto proseguiva in maniera naturale, senza ricorrere al necessario cesareo d’urgenza.Il piccolo viene portato nel reparto di patologia neonatale soltanto due giorni dopo la nascita,forse troppo tardi ormai per ricevere le cure adeguate. L’evento ha stravolto la vita del piccolo ma anche quella della sua famiglia che ha dovuto reinventarsi per poter esser d’aiuto al bambino. Il padre a causa delle continue assenze dal lavoro ha perso il lavoro. Sono stati rinviati a giudizio tre medici, un neonatologo e un ginecologo per ottenere un risarcimento danni da malasanità a Monza.

Si è parlato di Malasanità anche a Desio e Vimercate.

Una donna di 38 anni, costretta a ricorrere a un doloroso aborto a causa delle condizioni di salute del feto, il giorno dopo l’intervento inizia ad accusare una serie di dolori lancinanti all’addome. Si reca al pronto soccorso di Melzo dove, dopo un’ecografia, le rivelano che in realtà il feto senza vita era ancora nell’utero con un principio di setticemia. La paziente è stata sottoposta a un secondo intervento chirurgico. Immediata la reazione del marito che aveva sporto denuncia. La Procura di Monza ha poi disposto il sequestro delle cartelle cliniche a Desio insieme alla documentazione redatta nel pronto soccorso di Melzo.

In conclusione, le cronache ci hanno purtroppo raccontato di numerosi casi di malasanità a Monza. Il diritto alla salute è fondamentale in una società civile per questo, qualora un cittadino ritenga di essere vittima di un caso di negligenza o imperizia medica, deve rivolgersi a un legale specializzato per verificare se ricorrono le condizioni per chiedere un equo risarcimento del danno.

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