INFEZIONI OSPEDALIERE

LE INFEZIONI OSPEDALIERE:

Le infezioni nosocomiali contratte in ospedale sono davvero un grosso problema in Italia ed Europa; solo in Italia i dati del 2018 dicono che più di 6000 pazienti decedono per aver contratto una infezione in ospedale. Le norme igieniche, spesso non sono osservate attentamente, portano circa il 5% dei pazienti durante una degenza ospedaliera a contrarre un’infezione di origine nosocomiale (o infezione ospedaliera). 

Perché si possa parlare di infezione nosocomiale è necessario che tale infezione non fosse presente o in incubazione al momento dell’ingresso del paziente nella struttura ospedaliera e che quindi tale complicanza si sia sviluppata durante il ricovero o dopo le dimissioni. L’infezione nosocomiale non solo può prolungare la degenza ospedaliera, complicando ulteriormente il decorso clinico del paziente ricoverato per altra causa, ma può aumentare anche la mortalità del malato colpito. Si stima infatti che il tasso di mortalità di chi contrae un’infezione nosocomiale sia pari al 5%. 

Le infezioni ospedaliere più diffuse in Italia sono le infezioni da Stafilococco Aureo, le infezioni del tratto urinario, le infezioni della ferita chirurgica, le infezioni polmonari, le infezioni da Clostridium Difficile, le infezioni da Candida e le infezioni da Enterococco.


VIDEO DI 30 SECONDI SULLE INFEZIONI OSPEDALIERE :

(18 settembre 2018)RISARCIMENTO SALUTE TUTELA DEL MALATO YOU TUBE

infezioni ospedaliere
VIDEO DI 30 SECONDI SULLE INFEZIONI OSPEDALIERE

COME AGIRE CON UNA INFEZIONE IN OSPEDALE?

Le infezione contratte in ospedale quindi sono una tipica situazione di malasanità e meritevoli di risarcimento danni per il paziente. Il veicolo molto frequente con cui si passano queste infezioni, dette nosocomiali, sono le mani degli operatori sanitari che svolgono le pratiche terapeutiche. I pazienti sono spesso già molto debilitati quindi una eventuale infezione potrebbe essere letale alla loro salute durante la degenza ospedaliera. Nel caso si abbia quindi una decesso per infezione ospedaliera o un danno permanente i parenti potranno agire a livello legale per malasanità tramite una azione per ottenere un risarcimento danno. La struttura ospedaliera è assicurata ovviamente contro queste evenienze spetterà quindi al paziente od ai suoi famigliari tramite il loro legale di fiducia ed una perizia medico legale di parte richiedere il giusto come vittime di malasanità.

RICORDIAMO che il 16% delle infezioni ospedaliere vengono contratte durante un intervento chirurgico, a causa non solo dell’ambiente e del trattamento a cui viene sottoposto il malato, ma anche a causa di fattori di rischio legati al paziente come l’obesità, il diabete, l’età, il tabagismo, pregresse infezioni, recenti interventi chirurgici, infiammazioni croniche ed altre condizioni preesistenti. Nel complesso il rischio di infezione del sito chirurgico aumenta in rapporto al numero dei fattori di rischio presenti, indipendentemente dal tipo di intervento. Evidentemente la prevenzione ed il controllo delle infezioni risultano cruciali. I programmi di prevenzione delle infezioni si propongono di limitare le infezioni legate agli ambienti di cura e, contemporaneamente, ridurre i casi di infezioni conseguenti a interventi chirurgici.

In ambito medico legale, la responsabilità delle strutture sanitarie viene circoscritta, tenendo conto non solo dell’insufficienza delle misure sanitarie disponibili attualmente, ma anche delle difficoltà che incontra la struttura sanitaria nel dimostrare di aver fatto tutto il possibile per evitare la comparsa delle infezioni nosocomiali e quindi malasanità nella struttura stessa.Il nosocomio non solo dovrà adottare delle procedure interne per evitare l’insorgenza delle infezioni, costituire un Comitato che vigili sulla corretta applicazione di tali protocolli, formare e aggiornare il personale sanitario, ma dovrà anche essere in grado di provare la corretta e concreta applicazione di tali attività di prevenzione, dimostrabile solo attraverso la compilazione di registri che riportino le procedure svolte.

Le principali infezioni nosocomiali per cui gli utenti ci scrivono secondo la nostra casistica in base alle richieste pervenute negli anni precedenti riguardano sicuramente le infezioni delle vie urinarie, le infezioni in seguito ad un intervento chirurgico, infezioni a protesi post intervento ortopedico ed infine le classiche infezioni nosocomiali quali ad esempio sepsi. Se tali infezioni vengono debellate con una cura antibiotica senza riportare danni al paziente non si tratta di malasanità; altrimenti l’ospedale dovrà rispondere del danno.

Il malato avrà diritto al risarcimento del danno da infezione nosocomiale ospedaliera a Milano Roma Napoli Torino Bologna Firenze e ovunque in Italia nel caso riporti un danno permanete alla sua persona o mortale di un parente; il tutto a tutela del paziente e dei suoi diritti di malato ad essere risarcito in caso di danno sanitario e malasanità in seguito a infezione ospedaliera (nosocomiale) contratta nell’ospedale stesso. Analizziamo sotto un caso esempio di malasanità in seguito ad infezione nosocomiale a Roma:

Risarcimento malasanità Roma, un altro caso in cui vi è stato un importante risarcimento danno per malasanità è la storia del quarantenne ricoverato per problemi cardiaci, nello specifico un infarto. Il paziente veniva curato ed operato con intervento al cuore e dimesso.Il tutto sembrava sin da subito grave con ricadute che hanno preoccupato i famigliari in quanto si lamentava febbre e gravi problemi al paziente operato pochi giorni prima. La situazione nonostante i medici rassicurassero della buona riuscita dell’intervento senza errori evidenti diveniva di colpo drammatica da far andare il quarantenne romano in sala rianimazione ed in seguito al decesso definitivo per infezione contratta durante l’operazione(il tribunale di Roma ha dato sentenza positiva al risarcimento per malasanità perchè il paziente aveva contratto 2-3 batteri alla fine letali) Infezione ospedaliera Roma

Infezione ospedaliera di klebsiella contratta in ospedale a Milano in cui il paziente,per probabile poco igiene all’interno della struttura, viene a contatto con il batterio che lo debilita ulteriormente rendendo grave già la sua situazione clinica precaria.La Klebsiella una volta contratta dal paziente già malato porta quasi nella metà dei casi al decesso in quanto questo batterio è in grado di resistere alla cura antibiotica. Le infezioni ospedaliere nosocomiali in generale  portano al decesso di 6000 pazienti all’anno le più colpite le regioni con capoluogo Genova, Bologna ed Aosta in cui i parenti dei pazienti deceduto potranno richiedere un risarcimento danno per malasanità se sussistesse il nesso tra morte e infezione contratta nella struttura sanitaria. (dati del 2018 Centro studi Napoli )

Novembre 2022: grave il problema in Italia delle infezioni prese in ospedale, che dati alla mano parlano nel 2022 di 250 mila morti ogni anno (Fonte: Corriere della Sera – Roma). Vi è stata una protesta- manifestazione a novembre 2022 per aumentare la soglia di attenzione ed igiene onde evitare la diffusione ulteriore nei nostri ospedali. Soggetti già debilitati non possono essere messi a rischio perchè rischiano il colpo di grazia definitivo causato dalla infezione stessa.  Le infezioni contratte nelle strutture ospedaliere sono nella maggior parte dei casi dovute a condizioni igieniche inadeguate.


SENTENZA NB: La Corte di Cassazione, nella sentenza n. 6386 del 2023, ha ribadito la posizione di rapporto contrattuale tra paziente e struttura sanitaria in caso di danni derivanti da infezioni ospedaliere. È importante notare che la responsabilità per le infezioni nosocomiali non integra un’ipotesi di responsabilità oggettiva ed il paziente deve fornire la prova della relazione causale tra l’infezione e la condotta del personale sanitario o la struttura ospedaliera. In caso di dimostrazione della responsabilità della struttura, il paziente ha il diritto di ottenere un risarcimento per il danno subito.