cosa si intende per malasanità

malasanità

Cosa si intende per malasanità e quali sono gli errori medici più frequenti ?

La tutela del malato parte innanzitutto dalla conoscenza degli errori medici più comuni nel mondo della sanità. Infatti i casi di malasanità, intesa come errore sanitario che dia vita ad un danno al paziente, sono diffusi sopratutto nell’ambito della chirurgica: si può parlare, ad esempio, di lesioni a livello ortopedico in seguito ad interventi chirurgici, o anche ferri e garze che vengono lasciate nel corpo. Sono da considerare come casi di malasanità anche suture abnormi, rotture di denti o protesi, emboli per assenza di terapia anticoagulante e infezioni post-operatorie contratte in ospedale. Ma i casi sottoposti ad avvocati, associazioni e al tribunale del malato a Milano Roma Napoli Monza Padova Como Firenze Pisa Bologna Reggio Calabria Bari Cagliari e in genere in tutta Italia nel corso degli anni sono stati diversi anche in in abito ostetrico e ginecologico.
Si può fare riferimento infatti ai problemi di salute fisica o psichica del bambino in seguito al parto, oltre a danni per la madre o addirittura la morte del feto. Anche l’omessa diagnosi della malformazione fetale rientra a tutti gli effetti nei casi di malasanità. Ovviamente è bene precisare che è sempre bene affidarsi a personale legale altamente competente nel campo della medicina legale così da poter appurare nel dettaglio il caso e valutare la giusta strategia per difendere il paziente danneggiato.
Casi di malasanità sono frequenti anche nell’oncologia (es. mancate o errate diagnosi di tumori,accertamenti non idonei, interventi troppo aggressivi per l’organismo), ed in ortopedia (es. mancata diagnosi di fratture, lesioni delle terminazioni nervose, operazioni errate durante innesto di protesi).

Risarcimento errore medico per malasanità

La prima cosa che bisogna sottolineare è che la legge tutela il paziente che riconosca di essersi imbattuto in un caso di malasanità. Diventa dunque necessario scegliere un avvocato competente dal punto di vista legale e che possa dunque garantire la possibilità di una tutela fondamentale. La prima consulenza legale serve semplicemente per studiare il caso e capire cosa sia effettivamente successo. Un’analisi dettagliata svolta da professionisti del settore che con meticolosità sono in grado di studiare tutti i casi di malasanità che gli vengono sottoposti. Ottenere un risarcimento danni soprattutto a livello civile con una buona perizia medico legale per errore medico non è certo impossibile. Che si tratti di infezione ospedaliera o danno chirurgico, estetico, oculistico, cardiologico o altro ancora poco importa. Quello che è importante è avere al proprio fianco persone competenti che sappiano dare la consulenza giusta al fine del risarcimento per malasanità.

D’altronde il risarcimento medio per un errore medico tra gli anni 2010 e 2018 è stato di circa 50.000 euro.

E questo spiega il motivo per cui le denunce e le cause siano in costante aumento negli anni 2000: le persone non hanno voglia di vedere i propri diritti schiacciati dagli errori dei dottori o dalla inefficienza ospedaliera. Dando un’occhiata ad alcune statistiche si può dire che è sempre meglio far partire una azione civile piuttosto che penale in quanto è più molto più probabile che venga acclarata la responsabilità medica.

La più grande diffusione della parola malasanità si è avuta senza alcun dubbio tra il ventesimo e ventunesimo secolo. Agli inizi degli anni Duemila infatti i casi sono andati aumentando e questo termine è stato sempre più spesso associato a situazioni di denunce per errori medici. Proprio in quegli anni vennero alla luce alcuni casi molto gravi che riguardavano ospedali e strutture sanitarie private in Italia.
A quel punto appariva così evidente che la malasanità iniziava a diventare un argomento di grossa attualità e che riguardava non più semplici casi isolati, ma anche tante altre situazioni ordinarie. La questione del danno al paziente dunque non è affatto una questione che appartiene esclusivamente al passato: il progresso in ambito medico non è riuscito certo ad azzerare questo tipo di rischio. Prima però di parlare di risarcimento per malasanità è sempre bene conoscere nel dettaglio questo argomento molto ampio.

Al giorno d’oggi si parla sempre più spesso di problemi di sanità e di errori medici che possono avere conseguenze molto gravi alla salute delle persone. Quando si parla di malasanità si fa riferimento ad un termine che deriva dal gergo giornalistico. Una parola molto chiara e il cui senso appare inequivocabile già nel semplice pronunciarla. Da qualche tempo è divenuta di uso pubblico anche perché, purtroppo, i casi del genere stanno aumentando.

Errore medico alcuni dei casi italiani :

Nel corso degli anni non sono certo mancati i casi di malasanità che hanno fatto parlare l’opinione pubblica. Alcuni di essi hanno avuto un’attenzione maggiore in quanto hanno fatto anche giurisprudenza da un punto di vista prettamente legale. Ovviamente bisogna precisare una cosa importante: questo non vuol dire in alcun modo che ci siano casi maggiori e casi minori, semplicemente si fa riferimento ad alcuni casi che sono serviti per smuovere l’opinione pubblica. E soprattutto fare in modo che anche le autorità competenti avessero a conoscenza le conseguenze importanti degli errori medici.

Uno dei casi principali e che è stato tra i primi a far parlare di malasanità in Italia è quello delle ” flebo-killer ” all’interno dell’ospedale Policlinico di Pavia. Una vicenda che risale al 1994 e che dopo qualche anno è uscita fuori facendo parlare i giornali italiani e mondiali. La conseguenza di tale situazione fu la morte di due anziani per via di flebo contenenti troppo potassio rispetto a quello previsto nella terapia stabilita dai medici. Le scorte della soluzione che avrebbero dovuto somministrare ai due pazienti, erano esaurite presso la farmacia dell’ospedale. Così il personale della struttura decise di sostituirlo con del “K-flebo” che però aveva una concentrazione di potassio troppo elevata. Ci sono state condanne per tre infermieri e per due medici in seguito alle denunce dei parenti delle due persone anziane decedute improvvisamente. In tal caso gli eredi hanno beneficiato di un maxi-risarcimento in quanto il tribunale ha stabilito che il personale medico non valutò il rapporto tra il farmaco inizialmente prescritto e quello successivamente somministrato. Oltre a non aver in alcun modo rivisto la posologia e né tanto meno aver considerato lo stato di salute dei pazienti dopo l’assunzione.

Nel 1997 invece c’è stato un altro caso famoso, quello dell’Istituto Galeazzi di Milano. La camera iperbarica dell’istituto scoppiò in seguito ad un incendio che causò la morte di ben 11 persone. Dopo mesi di indagini, le autorità appurarono che alla base vi era un malfunzionamento del dispositivo antincendio, aggravato dall’assenza sul posto di lavoro del personale addetto alla videosorveglianza. Le condanne per questa situazione riguardarono il tecnico della videosorveglianza, oltre ad un primario e al direttore sanitario del Galeazzi. Oltre alle condanne, vi è stato un corposo risarcimento per le famiglie: in tutto si è arrivati a trecento milioni di vecchie lire tra Regione Lombardia e ministero, oltre a centottanta milioni per l’unica famiglia che si costituì parte civile. Infatti le altre accettarono quello proposto in prima istanza dagli imputati.


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